Corale l’appello al Ministro

Giovedí, 21 Novembre 2024
di Paolo Altieri



Tra i temi di quest’autunno caldo del trasporto, ci mancava l’incredibile decisione governativa di ridurre l’aliquota del superammortamento – ad ogni modo misura prorogata per il prossimo anno – dal 140 al 120 per cento. Difficile comprendere quale strategia di politica economica si celi dietro una scelta inspiegabile, considerato che nel Piano Industria 4.0 sono previsti investimenti in innovazione e a supporto del rilancio delle imprese italiane. Ricordiamo al Ministro Calenda che quello dei trasporti è un settore assolutamente vitale per il Sistema Italia. Verso il Governo si sono mosse un po’ tutte le rappresentanze del settore dei trasporti: Franco Fenoglio, Thomas Baumgartner, Sandro Mantella, Paolo Uggè hanno inviato la loro sollecitazione. Basta sfogliare le notizie apparse sul nostro sito in questi giorni per sincerarsene.
Al coro di legittime preoccupazioni, ci permettiamo di aggiungere un invito al Ministro: quando lo riterrà opportuno, visiti una delle fiere del settore dei trasporti. Potrà sincerarsi di quanti investimenti siano stati effettuati dai costruttori (e con loro da allestitori, produttori di pneumatici e di componentistica ecc.) negli anni della lunga crisi economica. Risultato: sono oggi a disposizione delle imprese di trasporto strumenti e veicoli efficienti, il cui risparmio in termini di emissioni raggiunge il 99 per cento (senza contare i veicoli elettrici, quindi a emissioni zero) rispetto ad esempio a veicoli Euro III. È inutile continuare a imporre normative restrittive alla circolazione se poi non si dà il massimo supporto possibile alle imprese nel rinnovare le proprie flotte.
Se lo vorrà, al Ministro mettiamo a disposizione la nostra modesta ma lunga competenza, frutto di una finestra sul mondo del trasporto che prosegue da quasi 27 anni. Ci preme ricordare all’illustre esponente del Governo che il parco dei veicoli industriali in Italia è oggi quanto mai obsoleto. E questo vuol dire: più consumi, più emissioni inquinanti, più costi per le aziende di trasporto in termini di manutenzione e riparazione e, soprattutto, minore sicurezza sulle strade.
 

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