FIAP / Caro gasolio: 'imprese fermeranno i mezzi per non fallire'

Lunedí, 7 Marzo 2022

La FIAP, storica Federazione Italiana che rappresenta il trasporto e la logistica, interviene sul caro gasolio che, ultimamente, ha conosciuto un aumento del 30 per cento, superando i 2 Euro, lanciando così un allarme molto inquietante e da non sottovalutare. I vertici, all'unanimità, sostengono a chiare lettere: "In maniera responsabile, insieme al Coordinamento UNATRAS, abbiamo cercato di evitare scontri o manifestazioni non controllate per lavorare serenamente con il Governo per individuare soluzioni reali e concrete rispetto al caro energia ed altri aspetti critici. Ma la politica si sta rivelando troppo lenta nelle scelte, e qualsiasi nuova norma o emendamento non mirato ad una soluzione rispetto alla situazione reale, avrebbe scarsi effetti nell’immediato.
Purtroppo, il tempo è scaduto. Eravamo ben coscienti che gli 80 milioni stanziati come “aiuto” nel DL Energia non avrebbero risolto il problema “di cassa” e che il “tavolo delle regole” risulta essere la priorità assoluta per cercare di curare NON l’effetto, ma la causa dei problemi del settore.
Oggi il gasolio supera i 2 euro al litro e molti servizi di trasporto svolti delle nostre imprese sono diventati economicamente insostenibili. Ogni impresa in maniera responsabile, prima di intraprendere un servizio di trasporto, deve fare bene i propri conti. E se le condizioni economiche non ci sono, valuti seriamente di fermare i propri veicoli prima di mettere in repentaglio il proprio patrimonio aziendale o peggio si produca dei debiti difficilmente recuperabili.
Non serve la proclamazione di un fermo. Le aziende, con coscienza, si fermeranno lo stesso. Così il Governo si renderà, ancora una volta, conto dell’importanza dell’Autotrasporto. Quell’Autotrasporto che in momento di emergenza pandemica ha sostenuto il paese e la sua economica.
L’emergenza non è finita, e visto l’aggravarsi della situazione con lo scoppio della Guerra in Ucraina ed il “sospetto”, sempre più marcato, di aumenti speculativi del carburante, il Governo intervenga con un temporaneo controllo amministrato del prezzo del gasolio per garantire la circolazione delle merci e soprattutto la distribuzione di medicinali e beni di primaria necessità.
Crediti d’imposta, mirati alla riduzione dell’impatto del costo del carburante sui conti aziendali, possono essere utili se adottati con un effetto immediato. Sperando poi che, come successo in passato, non vengano bollati come aiuti di stato, dall’Unione Europe, e revocati con richiesta di restituzione da parte dell’Agenzia delle Entrate. La storia insegna.
Si scelga di tutelare e rispettare il settore. Infine, ci preme un’ultima puntualizzazione. La FIAP è sempre stata contraria a sostegni a pioggia che non hanno reali effetti e ha sempre messo tra le sue priorità l’applicazione dei costi di sicurezza e il rispetto delle normi vigenti, come quelle sui tempi di pagamento, sui pallet e le soste al carico/scarico) scontrandosi da diversi anni con il Governo e molte volte con altre Associazioni anche dell’Autotrasporto. Organizzazioni di rappresentanza che - controllate da Confederazioni ai cui tavoli siede contemporaneamente la Committenza - si sono opposte a qualsiasi approfondimento su tali aspetti, con la falsa giustificazione del libero mercato o peggio equiparandole ad un sostegno economico al settore.
Confederazioni che hanno ottenuto dalla politica una modifica alla norma sulla rappresentanza delle Associazioni dell’Autotrasporto presso il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, con la possibilità, in caso di più associazioni aderenti, di scegliere quale Organizzazione si potesse “sedere al tavolo” dell’Albo e, di conseguenza, a qualsiasi altro confronto con il Governo". 

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