FEDERAUTO / Artusi: 'Escludere imprese autotrasporto da aiuti di stato è errore'

Giovedí, 13 Aprile 2023

«La modifica all'articolo 36 del Regolamento europeo n. 651/2014 sugli aiuti di Stato alle imprese, approvata nella riunione del 9 marzo scorso, è un errore che deve essere corretto immediatamente, in quanto rischia di rallentare concretamente la diffusione delle tecnologie più virtuose per la decarbonizzazione del trasporto pesante». Questo quanto sostiene Massimo Artusi (nella foto)- vicepresidente di Federauto, con delega ai Trucks&Van.

«Mentre Paesi come l'Italia, la Germania e la Polonia dimostrano la volontà di approfondire le soluzioni più adeguate a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del sistema dei trasporti, valorizzando i carburanti rinnovabili, come l'HVO e il bio- GNL, la Commissione europea, tra l’altro senza alcun confronto con le parti interessate», ha proseguito Artusi, «limita le sovvenzioni solo a quelle tecnologie di veicoli a zero emissioni allo scarico, come gli elettrici a batteria o gli ibridi, che però non rappresentano tecnologie sufficientemente mature nel settore del trasporto pesante, penalizzando e precludendo di fatto qualsiasi possibilità di sostegno alle imprese di autotrasporto che invece decidono di investire nell’acquisto di camion a C-LNG e Bio-GNL».

«Inoltre», ha ricordato il vicepresidente di Federauto, «tale modifica normativa è in contrapposizione alla politica comunitaria di decarbonizzazione dei trasporti, confermata dal recente documento programmatico "Green Deal and Industrial Plan", soprattutto alla luce del fatto che il sistema propulsore dei camion a metano consente già l'utilizzo del bio-GNL a zero emissioni di carbonio».

«In aggiunta», ha sottolineato Artusi, «sebbene rimanga aperta la possibilità - attraverso un'autorizzazione specifica da parte della Commissione - di incoraggiare gli investimenti in veicoli commerciali alimentati a C-LNG e bio-C-GNL, con l'obbligo di rottamazione dei veicoli obsoleti, come già avviene per i veicoli Diesel di ultima generazione, la misura perde di vista un dato di fatto inconfutabile per il mercato europeo: le aziende che oggi investono in camion innovativi e a basse emissioni non hanno più nulla da rottamare. La maggior parte dei camion C-LNG sono acquistati da grandi aziende con moderne flotte di veicoli e spesso vanno a sostituire veicoli giovani (5 anni e 500.000 km) non più adatti a percorrere chilometraggi elevati ma utili per le aziende più piccole che coprono basse percorrenze, e quindi non possono essere rottamati».

«È necessario quindi», ha ribadito e concluso Artusi, «correggere immediatamente il tiro, includendo a pieno titolo tutte le tecnologie formalmente classificate come "veicoli puliti" tra quelle ammissibili agli incentivi ai sensi dell'art. 36 del Regolamento 651/2014».  

Compila il seguente modulo per ricevere la nostra newsletter:

ISCRIVITI

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli.

Ok