LOGISTICA / Food e logistica consapevole: parla Umberto Torello

Mercoledí, 27 Aprile 2022

È appena stata celebrata l’Earth Day e la consapevolezza di tutte le persone di avere diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile sembra essere sempre più matura.
Mantenere un ambiente sostenibile significa non eccedere nell’utilizzo delle risorse fino a non poterle più riutilizzare e la logistica lo sa bene essendo strutturata in varie attività in cui il trasporto, responsabile delle emissioni di gas a effetto serra, rappresenta la percentuale più significativa. Appare chiaro come la natura deperibile del prodotto che attraversa la filiera non fa che accentuare il problema.
L'alto manager, Umberto Torello , una vita nei trasporti nonché un esordio brillante nella logistica, fa una panoramica sul settore food trainato dai consumatori e di quanto sia possibile, anche lavorando indirettamente su di essi, ridurre sia i rifiuti che l’impatto ambientale dei trasporti alimentari.
Le parole di Torello, in merito, sono chiarissime: "Il contributo delle attività logistiche nel contrastare l’esaurimento delle risorse è fondamentale. Stiamo parlando di un’attività che genera un impatto ambientale importante. Secondo uno studio sulla visibilità della supply chain condotto da Sapio (società londinese leader nelle ricerche di mercato), per conto di Zetes, si stima che ottimizzando le supply chain si potrebbero risparmiare 240 miliardi di euro solo riducendo gli sprechi di prodotti alimentari. Sensibilizzare le persone all’importanza della conservazione delle risorse resta l’unica arma che abbiamo per salvaguardare la Terra".
La distribuzione svolge un ruolo non secondario nel contrasto agli sprechi alimentari? Torello dice in merito: "Lavorando con prodotti freschi e ad elevata deperibilità è emersa negli anni una forte attenzione a soluzioni antispreco. La riduzione dei percorsi con veicolo vuoto, l’ottimizzazione dei percorsi di consegna, le consegne puntuali per fare in modo che il prodotto abbia più lunga vita sullo scaffale. Se si lavora per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti spesso si arriva anche ad una riduzione dei costi. Lavoriamo costantemente sulle diverse soluzioni di logistica distributiva, sulle soluzioni di mobilità non inquinanti".
Quale approccio per coordinare la filiera? Torello, su questo aspetto, non ha dubbi: "Occorre strategia, un approccio su cui lavoriamo da anni. La logistica per il food ha un termine che più di altri si accinge a spiegare la necessaria natura di pianificazione e coordinamento tra gli attori della filiera. Occorre visione a lungo termine e tecnologia. Strategia vuol dire sostanzialmente monitoraggio, incrocio dei dati, visibilità della supply chain, tracciabilità. Data di scadenza e temperature di conservazione dettano tempi e stagionalità perciò la collaborazione è di fondamentale importanza per tenere insieme tutta la complessità delle referenze gestite dalla produzione industriale allo “scaffale”. Con una migliore organizzazione logistica ridurre gli sprechi è possibile". 

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