FERROVIE / Cgil: Si apra al mercato, Italo venga in Calabria

Martedí, 14 Gennaio 2014

“Al di là di Trenitalia, riteniamo utile proporre al gruppo Ntv, al suo presidente Luca Cordero di Montezemolo e alla Regione un accordo per aprire alla concorrenza anche il mercato ferroviario calabrese istituendo almeno una corsa da Reggio Calabria a Roma o Napoli e viceversa da aggiungersi all'attuale e insufficiente offerta di Trenitalia". È quanto affermano il segretario generale della Cgil calabrese, Michele Gravano, e il segretario generale della Filt-Cgil, Nino Costantino, in una lettera inviata al presiedente di Ntv, al Governatore Scopelliti e all'assessore regionale ai Trasporti Fedele. "Dal punto di vista tecnico - proseguono Gravano e Costantino - ciò è possibile perché attualmente Italo già svolge servizio passeggeri su tratte col vecchio tracciato come, per esempio, Ancona-Rimini. Occorre solo una forte volontà politica perché la Calabria ha bisogno da subito di un forte processo di modernizzazione infrastrutturale condizione essenziale anche per valorizzare il nostro patrimonio storico e culturale. La riapertura del Museo di Reggio Calabria con l'esposizione dei Bronzi di Riace e altri reperti archeologici di inestimabile valore, e ci auguriamo in un domani vicino anche Sibari, evidenzia quanto importante sia per lo sviluppo della Calabria un'offerta ferroviaria sufficiente e di qualità. Per questi motivi riteniamo utile e importante avanzare al gruppo Ntv e alla Regione Calabria questa proposta e sollecitiamo, quindi, l'apertura di un tavolo di confronto per aumentare l'offerta ferroviaria, dargli più qualità e per fornire ai calabresi nuove opportunità che fino adesso sono state negate. Nel corso degli ultimi anni la Cgil calabrese - sostengono ancora i due dirigenti della Cgil - costantemente e tenacemente ha incalzato il Gruppo FS ed il suo amministratore delegato, Mauro Moretti, oltre che la Regione, sullo stato disastroso delle ferrovie calabresi e sulla scarsa quantità e qualità dei collegamenti ferroviari con Roma ed il nord del Paese. Abbiamo persino portato migliaia di calabresi a protestare sotto la sede delle Ferrovie dello Stato a Roma. La situazione però non accenna a migliorare ed a cambiare. Il trasporto ferroviario regionale ha subito ulteriori ridimensionamenti e soprattutto la fascia jonica è abbandonata. Sulla lunga percorrenza la Calabria è di fatto isolata. Per questi motivi riteniamo che, oltre alla protesta ed alla mobilitazione che rimane ancora essenziale nell'attuale situazione, sia necessario proporre nuove e concrete azioni in grado di promuovere un aumento dell'offerta ferroviaria".

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