CONFCOMMERCIO / AN.BTI: Mancano all'appello 6700 conducenti di bus turistici

Giovedí, 11 Maggio 2023

Il settore dei bus turistici e, più in generale, del noleggio di autobus con conducente (NAACC) ha registrato negli ultimi anni un peso economico e sociale crescente con una funzione che supera strettamente quella del trasporto e che è sempre più strategica per l’offerta turistica del Paese. Nel turismo le attività connesse ai trasporti rappresentano l’1% delle imprese, ma ben il 10% degli addetti, il 18% del fatturato e il 21% del valore aggiunto generato dal settore. E l’ultimo miglio degli spostamenti turistici è assicurato in via esclusiva dai pullman gran turismo in tutti i segmenti della filiera. Inoltre, in Italia la quota del trasporto turistico su autobus è superiore alla media europea (8% contro il 6%).

Il comparto, colpito fortemente dalla pandemia con una flessione del fatturato di oltre il 50% nel periodo 2020-21, sta vivendo una profonda trasformazione ed è oggi sostanzialmente più snello (numero di imprese quasi dimezzato e riduzione del 10% del parco mezzi), ma anche più solido (crescita della dimensione media delle imprese e del numero medio di veicoli) e più efficiente e sostenibile (oltre la metà del parco veicoli è di ultima generazione e con ridotte emissione nocive). Peraltro, il trasporto passeggeri tramite bus si colloca a metà strada (80 grammi di CO2 per passeggero/Km) tra i livelli emissivi dell’automobile (143 grammi di CO2 per passeggero/Km) e del treno (33 grammi di CO2 per passeggero/Km), ed è nettamente al di sotto di quelli dell’aereo (160 grammi di CO2 per passeggero/Km), mentre è anche a minore rischio di incidenti su strada (in Europa solo il 3% dei decessi su strada è avvenuto durante viaggi in autobus).

La fase più critica per i bus turistici sembra, dunque, ormai alle spalle, ma il futuro è ancora ricco di incognite. Per sostenere e rilanciare la ripresa del settore servono, infatti, figure chiave come gli autisti. Sono 6.700 i conducenti che mancano nel nostro Paese, pari al 40% del fabbisogno in Europa (circa 17mila totali). A questo proposito occorre incentivare l’ingresso di giovani e stranieri, abbassando le soglie di accesso, sia in termini di costi che di età, e ampliando i canali formativi. Ed è anche necessario valorizzare la figura dell'autista che oltre alla guida del veicolo oggi richiede ulteriori competenze, come la conoscenza dei luoghi da visitare, la capacità di relazionarsi con i passeggeri, l’attitudine ad assistere i turisti, la conoscenza delle lingue. Inoltre, il fattore incertezza, legato all’inflazione, al conflitto russo ucraino e al costo del carburante (variazione di prezzo anche del 50% tra il 2022 e 2023) mina le fondamenta del turismo organizzato, cioè la programmazione di lungo periodo: i costi e le tariffe possono variare di mese in mese.

Per questo servono strategie per difendere le imprese da una fluttuazione eccessiva dei prezzi, soprattutto delle materie prime. Infine, la transizione ecologica nel comparto si scontra con l’assenza di soluzioni tecnologiche per i mezzi di trasporto gran turismo in grado di assicurare autonomia e portata.  

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