UNRAE Gennaio negativo per il mercato di rimorchi e semirimorchi: -8,1% e 1.210 unità immatricolate

Giovedí, 22 Febbraio 2024

Non cambia nel 2024 la tendenza negativa del mercato dei veicoli trainati. Secondo i dati del MIT, elaborati dall'UNRAE, rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t fanno registrare a gennaio un -8,1% (1.210 unità immatricolate verso 1.316) rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE, commenta così i risultati del mercato: “Purtroppo, come più volte evidenziato nel corso dell’anno passato, dobbiamo constatare che il nostro comparto sta affrontando gravi difficoltà a causa di una durevole contrazione della domanda di nuovi veicoli trainati, situazione che è prevista protrarsi ancora per diversi mesi a venire”.

“Accogliamo positivamente la tempestiva pubblicazione delle disposizioni attuative per i nuovi incentivi destinati al rinnovo del parco veicolare delle imprese di autotrasporto, auspicando che tali agevolazioni possano apportare un beneficio tangibile e favorire una ripresa degli ordini e delle immatricolazioni”, aggiunge Mastagni.

“Tuttavia, – prosegue il Coordinatore del Gruppo Associativo – ribadiamo l’insufficienza del fondo di 7,5 milioni di euro destinato all’acquisto di rimorchi e semirimorchi di ultima generazione a fronte delle numerose richieste di contributo attese. Prevediamo, infatti, un rapido esaurimento dello stanziamento in occasione dell’apertura del periodo di istanza programmata per il prossimo 4 marzo”.

“In ragione di ciò, riteniamo ormai improrogabile l’adozione da parte del Governo di urgenti misure di sostegno, nonché l’istituzione di un fondo pluriennale dedicato a un piano straordinario di svecchiamento dell’intero parco circolante italiano. Solo attraverso politiche chiare e ben strutturate si garantirebbe finalmente certezza agli operatori del settore, consentendo una significativa riduzione dell'età media dei veicoli in circolazione sulle nostre strade”, conclude Mastagni.

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