MERCI / Svizzera, Italia ritiene indispensabile un tunnel da 4 metri
"Il rischio che i cantieri rimangano inconclusi è minimo": è il pensiero e la rassicurazione di autorità lombarde e piemontesi, che guardano con interesse al possibile stanziamento di fondi da parte della Confederazione per realizzare un corridoio ferroviario di quattro metri anche oltre confine.
Un’eventualità ritenuta di tale rilevanza, che i sindaci della fascia di frontiera si incontreranno il prossimo giovedì mattina in Municipio a Luino, per fare il punto della situazione. La possibilità che Berna contribuisca finanziariamente all'adeguamento delle gallerie spinge le autorità italiane a stilare "l'elenco della spesa". La municipale di Luino, Alessandra Miglio, è convinta che tutti i sindaci giovedì "saranno concordi nel raccomandare ai politici nostrani attenzione ed efficienza estrema davanti al finanziamento estero se ci sarà, offerto da una nazione che ha avuto il coraggio di rischiare tanto per il bene del proprio paese".
Non solo, alcuni sindaci di confine hanno da tempo esposto ai Prefetti la propria criticità circa alla sicurezza del trasporto merci in gallerie ritenute “inadeguate”, come quella del Sasso Galletto, lunga quasi 3 chilometri, tra Laveno e Castelveccana. Da oltre frontiera, dunque, si guarda a Berna, desiderando nel proprio comune chi un sottopasso, chi una massicciata sicura, chi ripari fonici. Un elenco infinito… come il timore che i cantieri possano bloccarsi, come avvenne per la galleria di Monte Olimpino. (fonte cnafita.it)