SEQUESTRO BENI ILVA / Il sistema del trasporto e il suo indotto nelle regioni del nord rischia di rimanere senza lavoro
La presidenza Regionale FITA CNA ha preso in esame la grave crisi che si è creata a seguito della decisione del gruppo RIVA di fermare le attività produttive degli stabilimenti del gruppo presenti in buona parte del Nord Italia che coinvolgono centinaia di imprese dell’autotrasporto e tutto l’indotto derivato. Sono stati bloccati gli stabilimenti di Verona, Caronno Pertusella (Varese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero, Cerveno (Brescia) e Annone Brianza (Lecco). “La nostra fiducia, dice Patrizio Ricci Presidente Regionale della FITA CNA Lombardia, nell´operato della magistratura è assoluta, ma con altrettanta determinazione chiediamo che nelle decisioni venga tenuto in considerazione il valore del lavoro e della vita di migliaia di persone. L’assurdo della situazione è che nessuno degli stabilimenti che si vogliono chiudere è in crisi, anzi alcuni dichiarano si essere nel pieno delle conferme di nuove commesse”.
“In questo momento, aggiunge Adriano Bruneri coordinatore Regionale della FITA CNA Lombardia, non avevamo proprio bisogno di un ulteriore macigno che si abbatte sulla crisi che il settore dell’autotrasporto e tutto il Paese sta attraversando”.
FITA CNA Lombardia fa proprie le preoccupazioni degli associati che operano nelle province interessate e chiede con forza alla politica di affrontare urgentemente questa questione che ha tutti i connotati di un grave problema sociale che si aggiunge alle note e numerose difficoltà del settore come il costo del carburante, il rapporto con il sistema creditizio, la concorrenza sleale, la sperequazione del trattamento fiscale e contributivo con gli operatori stranieri. Siamo certi che tutti vorranno fare la loro parte per assicurare che una importante componente del nostro sistema produttivo non venga cancellata improvvisamente.
